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Vai alle sezioneRimborsi Ryanair per Covid: perché inviare una PEC
Breve guida al rimborso del biglietto con Ryanair e indirizzo PEC
Ryanair è una delle principali compagnie aeree low cost europee. Opera su oltre 1500 tratte e collega oltre 200 destinazioni, servendo 30 milioni di passeggeri ogni anno soltanto in Italia.
Come era prevedibile, però, l’improvviso stop dovuto all’epidemia da Coronavirus ha creato notevoli disagi a chi intendesse mettersi in viaggio nelle fasi più critiche della pandemia. Nonostante l’affollarsi di richieste di rimborso, le compagnie aeree sono comunque tenute a rimborsare o risarcire, a seconda dei casi, i clienti che non hanno potuto godere di un titolo di viaggio acquistato prima dello scatenarsi dello scenario pandemico.
Vediamo dunque in quali casi spetta il rimborso del biglietto Ryanair, a quanto ammonta e come richiederlo - con un focus sullo strumento PEC Ryanair per i reclami.
Ryanair: il rimborso per Coronavirus
Come ratificato nella Carta dei Diritti del Passeggero, Ryanair e le altre compagnie aeree sono tenute a risarcire i passeggeri in determinati casi, tra i quali:
- imbarco negato per overbooking: quasi tutte le compagnie aeree sono solite vendere più biglietti di quelli realmente disponibili per i singoli voli. Tale fenomeno si chiama overbooking e nella maggior parte dei casi non ha alcuna conseguenza, in quanto strettamente legato ad un complesso algoritmo che prevede quanti passeggeri rinunceranno al proprio viaggio.
Può però capitare che ci si presenti al gate per l’imbarco e al proprio titolo di viaggio non corrisponda alcun posto sull’aereo, causa overbooking. In questo caso, la compagnia è tenuta a risarcire il possessore del biglietto con un indennizzo che va dalle 250 alle 600 euro;
- ritardo aereo superiore alle tre ore: le stesse cifre sono previste nel caso in cui un viaggiatore si trovi di fronte ad un ritardo di volo superiore alle tre ore;
- volo cancellato: in caso di volo cancellato, il cliente Ryanair ha diritto ad essere trasferito sul primo volo alternativo, oppure ad un indennizzo che varia in base alla lunghezza della tratta interessata;
- bagaglio danneggiato, perso o consegnato in ritardo: nel caso in cui il bagaglio venga danneggiato, perso o consegnato in ritardo si ha diritto ad un risarcimento pari al valore del bagaglio, che non può comunque superare i 1167 euro.
Per mantenere il proprio diritto al rimborso del biglietto da Ryanair è necessario che al biglietto sia associata una prenotazione confermata. È inoltre fondamentale che il passeggero abbia seguito la corretta prassi, presentandosi all’accettazione nei modi e nei tempi indicati dalla compagnia, comunque non oltre 45 minuti prima della partenza programmata.
Se l’imbarco viene negato per motivi di sicurezza, perché i documenti di viaggio non sono ritenuti validi oppure per motivi di salute, Ryanair non è tenuta a rimborsare alcunché al passeggero.
Se quindi il proprio volo è stato cancellato o ritardato causa Covid si può procedere alla richiesta di rimborso. Se invece ci si è visti negare l’imbarco a seguito, per esempio, di un triage anti-covid dall’esito preoccupante, la compagnia aerea è totalmente libera da responsabilità verso il passeggero.
Perché usare la PEC per i reclami Ryanair
I rimborsi Ryanair per Covid, che si tratti di voli cancellati o in ritardo, vanno dai 250 ai 600 euro: la cifra varia in base alla lunghezza della tratta del viaggio mancato. Per tratte fino a 1500 km l’indennizzo corrisposto dalla compagnia aerea non supera i 250 euro, mentre si arriva a 600 per le tratte superiori a 3500 km.
Nel caso di eventi meteorologici avversi, calamità, scioperi o circostanze eccezionali Ryanair è ovviamente libera da ogni responsabilità, motivo per cui non sarà possibile reclamare per un indennizzo.
È comunque sempre possibile chiedere a Ryanair il rimborso per un biglietto non usato - alle condizioni sopra citate. Se la compagnia cancella o ritarda un volo per motivi esterni, spetta comunque al viaggiatore il rimborso integrale del biglietto, oppure il trasferimento sul primo volo alternativo disponibile.
Il passeggero ha diritto ad avere coperte dalla compagnia spese extra quali pasti e bevande, notti in hotel, trasferimenti da e per aeroporti non contemplati nell’itinerario di viaggio originario. Per inoltrare un reclamo formale a Ryanair è possibile compilare l’apposito form presente sul sito della compagnia, oppure inviare una lettera alla sede legale di Ryanair; la PEC è l’alternativa.
La richiesta di rimborso è resa più agevole dal fatto che Ryanair ha sede legale in Italia; la PEC non va infatti inviata all’indirizzo PEC di Ryanair a Dublino, bensì alla PEC di Ryanair di Milano, che copre i passeggeri italiani.
A maggior ragione nel caso di rimborsi biglietti Ryanair causa Covid, si può inviare una comunicazione all’indirizzo PEC di Ryanair Italia: [email protected].
Questo indirizzo PEC Ryanair è per il rimborso, per i reclami e per tutte le altre comunicazioni che riguardano i clienti italiani in possesso di Posta Elettronica Certificata.
Perché proprio la mail PEC a Ryanair per il rimborso di un biglietto non goduto causa Covid? La risposta è la più semplice immaginabile: sono stati tantissimi i voli cancellati causa Coronavirus, specialmente quelli da e per l’Italia.
I passeggeri italiani si sono così inevitabilmente trovati a combattere con un sistema di comunicazione non in grado di processare il numero delle richieste. Molti viaggiatori hanno incontrato difficoltà nell’avere una risposta dalle varie compagnie aeree, con il rischio di eccedere i tempi per l’inoltro formale del reclamo.
La PEC ha la stessa validità di una raccomandata A/R, motivo per cui fanno fede e sono opponibili a terzi la data e l’ora dell’invio della comunicazione; inoltre, esattamente come per le raccomandate, non importa che il destinatario abbia o meno letto la comunicazione. Una volta consegnata, la PEC si considera consegnata al destinatario a tutti gli effetti.
Nel momento in cui centinaia di persone si trovano ad inoltrare le medesime richieste a Ryanair di rimborso Covid, la PEC diventa senz’altro lo strumento migliore per comunicare con la compagnia, a tutela delle parti.