Pec la posta certificata al vaglio dopo due anni

A due anni dalla normativa una riflessione sugli errori della Pec

Sono passati oramai due anni dalla normativa sulla Pec e bisogna fare le opportune considerazioni.

lo strumento valido come idea per semplificare la comunicazione tra aziende e con lo stato ha poi visto dei forti limiti.

Molte societá non hanno comunicato l'indirizzo alle rispettive camere di commercio, con il conseguente assurdo problema che la Pec che diventava domicilio fiscale per molte aziende continua a mancare.

Le multe non sono mai partite, in un periodo di tasse, balzi e balzelli sembra che sia stato preferibile glissare.

Ora il paradosso è che molti hanno lasicato scadere la Pec, che la stessa è stata comprata da altri (la norma che congela la casella per tre anni dopo la cancellazione è stata emanata con assurdo ritardo) e ora anche le notifiche con pec riceveranno i classici ricorsi di rito.

Come sempre uno strumento valido servirá ai furbi per non pagare o per meglio dire rendersi invisibili e per molti diventa uno strumento poco utile e poco comprensibile.

Ulteriore problema sono i tantissimi che non leggono in buona fede la Pec, spesso per motivi di poca conoscenza acquistata a pochi euro senza archivi di sicurezza e senza notifiche per sms, con la conseguenza che notifiche giudiziarie possono essere notificate senza evidenza dell'informazione.

Resta però uno strumento validissimo e un obiettivo da raggiungere con pochi passi:

1. Scansioni per chi non comunica o non possiede la Pec;

2. Verifica annuale automatica della presenza della Pec;

3. Obbligo di archivio di sicurezza e sms per qualsiasi casella Pec.

Spesso pochi piccoli accorgimenti rendono una normativa utile per tutti.